Street Art a Napoli: un viaggio tra i vicoli della città
Un itinerario speciale tra tutte le opere più importanti degli street-artist che sono passati e hanno lasciato un segno nella città partenopea.
Varie forme d’arte non autorizzate hanno da sempre segnato i muri e gli spazi delle città e da circa quattro decenni sono notevolmente aumentati dando vita ad un nuovo movimento socio-culturale. Agli inizi del 2000, in tutta Europa, si assiste ad una vera e propria rivoluzione artistica. Numerosi graffitari iniziano a proporre i propri lavori su poster o tramite stencil, manifestando la loro esigenza di espressione e di riconoscimento da un pubblico più vasto.
Napoli, da sempre caratterizzata da un indole artistica e passionale, è diventata palcoscenico e tela per molti street artist nazionali e internazionali. Un’arte, quella della street art, nata dapprima nei quartieri più difficili e poi spopolata in pieno centro storico, ha reso le vie della città delle vere e proprie mostre d’arte contemporanea a cielo aperto. Molti sono i personaggi e le icone omaggiate, che dimostrano il carattere folkloristico e il rapporto tra Sacro e Profano che vive il popolo napoletano.
L’itinerario tra i vicoli del centro storico
I quartieri Spagnoli rappresentano una delle zone più caratteristiche della città e anche quelle che sono state protagoniste di un ampio progetto di riqualificazione per garantire maggiore sicurezza e attrattività turistica. Tra le opere di maggior spicco, quelle dei pionieri partenopei Cyop&Kaf, che in tre anni, hanno realizzato più di duecento opere. Nella stessa zona, precisamente via Emanuele De Deo, troviamo Maradona di Mario Filardi in formato gigante, recentemente ristrutturato e giusto di fianco la spettacolare riproduzione della statua della Pudicizia dell’artista argentino Francesco Bosoletti. Provate a fotografarla con un filtro in negativo e godetevi lo spettacolo!
Percorrendo i Quartieri Spagnoli e giungendo al mercato della Pignasecca, si può assistere al toccante murales in ricordo di Mattia Fagnoni, morto all’età di soli 7 anni a causa di una rara malattia. L’opera è stata realizzata con il Patrocinio del Comune e su commissione dell’Associazione dedicata a Mattia che si occupa di raccogliere fondi per tutti i bambini affetti da rare malattie. Attrazione per i turisti è la riproduzione del volto di San Gennaro effettuata dall’artista italo-olandese Jorit, che segna il confine tra Spaccanapoli e Forcella.
Tra arte comunicazione, i messaggi della street art
Continuando per questa strada e percorrendo Via dei Tribunali e la zona del Duomo, possiamo imbatterci in diverse opere lasciate da street artist. Uno dei più folkloristici è quello di Roxy in the Box, l’artista partenopea che ha riprodotto in versione pop art San Gennaro con in mano il sole 24ore e Caravaggio con il mano il New York Times.
Poco distante da qui, in Piazza Gerolomini, troviamo uno degli street artist più comunicativi e famosi degli ultimi decenni ovvero Bansky. La sua Madonna con la pistola, rievoca il rapporto tra religione e criminalità che vive la città di Napoli. L’opera è coperta e protetta da una teca, dato il valore riconosciuto di questo artista. Non poteva mancare a via Nilo, dove qui fu di casa, un’opera raffigurante il re della risata Antonio de Curtis alias Totò.
Cambiando zona, partendo dalla fermata della metropolitana di Materdei e percorrendo la salita San Raffaele, ci si può imbattere nella magnifica Parthenope di Bosoletti e nell’opera di Blu, famoso street artist italiano, nominato nel 2011 dalla rivista inglese The Guardian come uno dei dieci migliori street artist in circolazione. La sua opera realizzata sulla facciata dell’ex ospedale psichiatrico, mostra un enigmatico personaggio verde dalla bocca aperta, una figura drammatica ed inquietante che riesce a relazionarsi al suo contesto; la bocca spalancata si trova proprio in corrispondenza di una finestra, conferendo un maggiore senso di inquietudine. Molte altre sono le opere che meritano di essere visitate come il volto di Sophia Loren in Vico dei Zuroli o il murales di Yuri Hopnn in vico Pallonetto.
Queste opere d’arte sono vere e proprie attrazioni turistiche per Napoli ma non sono solo dei semplici murales che colorano le mura della città; sono messaggi di speranza e di critica sociale a tutti i problemi contraddittori che vive il popolo napoletano, e che trova rivalsa anche tramite queste manifestazioni d’arte a cielo aperto.